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Premio Lions 1959 – RENATO NATALI


Il pittore della "livornesità"

Renato Natali, nato a Livorno nel 1883, è stato uno dei più popolari pittori labronici di tutte le epoche, avendo operato per oltre un ottantennio lasciando un gran numero di quadri.

Autodidatta, dotato di un eccezionale istinto, non ebbe allievi diretti. Premiato già nel 1903 con una medaglia d’argento in un concorso che aveva Giovanni Fattori in giuria, partecipò a numerose “Biennali di Venezia” dal 1905 al 1930.

Viaggiò a Venezia e, soprattutto, a Parigi, dove visse due anni dal 1912 al 1914 ospite del commediografo livornese Dario Niccodemi, ritrovando altri concittadini illustri quali Amedeo Modigliani e Leonetto Cappiello, nonché frequentando D’Annunzio.

Ma la “Ville Lumière” non faceva per lui, al punto che non tirò mai fuori i colori e pennelli per dipingere una tavoletta. Come ebbe a dire il critico Piero Caprile: “Natali si innamorò di Livorno a Parigi…..vide passare come in sogno, proiettata dalla sua fantasia, la Livorno ottocentesca, i teatri orgiati di luci, le prosperose ballerine amorevolmente dipinte da Toulouse Lautrec, tra cui la decantata Goulue che avviò , si dice, Modigliani all’assenzio; e per Natali rimasero le protagoniste delle intramontabili “risse” , gli opulenti personaggi delle “ribotte”.

Tornato in città si dedicò ad un’ampia produzione incentrata sulla sua Livorno:  i vicoli del quartiere “Venezia”, le popolane, i marinai le famose risse notturne, i veglioni al teatro Goldoni. Fu pittore della memoria, non dipingendo dal vero, ma servendosi di qualche appunto in un foglietto: a Parigi dipingeva i Quattro Mori, a Livorno , Montparnasse.

Con vari pittori livornesi fondò e anche presiedette il famoso “Gruppo Labronico”, che diede vita a diverse manifestazioni artistiche e partecipando a mostre in molte città d’Italia, tra cui la biennale di Venezia.

Ebbe numerosi riconoscimenti, quali medaglie d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione, il “Premio Missana”, e quello della “Esposizione Internazionale di Venezia” del 1924.

Ma il premio più grande fu l’amore della sua città per questo uomo ed artista dalla vita molto modesta, restio verso onori e ricchezze, distaccato dalle cose materiali, fra cui il denaro (soleva dire “chi ha terra, ha guerra”ed anche “Cosa ci vuole a diventare milionari ? Basta vendere mille quadri a mille lire l’uno”). Mite e generoso, alieno dalla maldicenza. Dunque un perfetto Premio Lions !

Renato Natali è deceduto nel 1979.