Premio 1981 – Osvaldo Peruzzi
Osvaldo Peruzzi (1907-2004) è stato un pittore italiano. Aderente al futurismo e esponente dell’aeropittura è stato attivo fino al 2004. Nato a Milano nel 1907 si trasferì nel 1908 a Livorno dove nel 1924 Peruzzi conseguì il diploma presso il locale Istituto tecnico industriale. Successivamente tornò a Milano per frequentare il Politecnico, dove ottenne la laurea in ingegneria nel 1932. Già quattro anni prima aveva aderito al Futurismo e – dopo aver conosciuto Filippo Tommaso Marinetti, Enrico Prampolini e Bruno Munari – alla fine del 1931, espose al bar Taveggia tredici pastelli ispirati al cinema americano e al jazz. Nel 1933 partecipa alle mostre Omaggio futurista a Umberto Boccioni (Galleria Pesaro di Milano) di Palazzo Ferroni a Firenze, alla prima mostra nazionale d’arte futurista di Roma e a cura di Marinetti, Fillia e Mino Rosso alla mostra nazionale futurista (Bottega d’arte di Livorno). Tra il 1933 e il 1935 collaborò alle riviste La città nuova e Stile futurista. Dagli anni trenta a inizio anni quaranta, partecipa alle Biennali e Quadriennali svoltesi in quel decennio. Nel 1941 pubblicò il manifesto “Plastica delle essenze individuali”. Nel 1942 sue opere figurarono comunque alla III Mostra del Sindacato nazionale fascista di belle arti di Milano e alla XIII Biennale di Venezia. Nel 1940 venne chiamato alle armi e trasferito al Comando addestramento di Volterra. Promosso tenente, fu dislocato presso il 3º reggimento Artiglieria di Firenze (1941) quindi a Lecce e di lì a Bengasi, sul fronte libico. Nel 1943, mentre il suo studio a Livorno veniva bombardato, fu fatto prigioniero in Tunizia e deportato negli Stati Uniti nel campo di prigionia nel Missouri, dove riprese a dipingere e allestì due personali (1943-44). Una terza esposizione ebbe luogo nel 1945 al Rotary Club di Bonne Terre (Missouri). Nel dopoguerra tornò a Livorno, dove riorganizzò lo studio e la vetreria, che guidò fino al 1971. Nel 1967 Peruzzi aderì al manifesto Futurismo-oggi di Enzo Benedetto e all’omonima rivista, partecipando alle mostre da questi organizzate. Nel 1975 il critico d’arte Fernando Miglietta pubblica il volume FUTURISMO Linea sino a Peruzzi, con prefazione di Bruno Munari. Nel 1981 il critico d’arte Marzio Pinottini curò una personale di Osvaldo Peruzzi a Torino tenutasi alla Galleria Narciso. Nel 2001 ha partecipato alla esposizione retrospettiva “Futurismo 1909 – 1944” a Roma (Palazzo delle Esposizioni di Roma). Ha collaborato a diverse riviste futuriste: tra esse, negli anni trenta a cura di Fillia: “La città nuova” e “Stile futurista”; nel secondo dopoguerra, anni settanta e ottanta con Enzo Benedetto e la rivista “Futurismo Oggi”. Fu socio LIONS LIVORNO HOST dal 1957 al 2004 (Melvin Jones Fellow nel 2004 dieci mesi prima della morte), del Cenacolo della valle Benedetta dal 1960 e del Gruppo Labronico dal 1987.